Martedì dopo martedì, settimana dopo settimana, il campo da pallavolo del Palazzetto dello Sport di Nepi è diventato un luogo speciale: un piccolo mondo in cui il gioco ha preso forma come linguaggio di relazione, strumento educativo e occasione di crescita personale e collettiva.
Si è concluso il laboratorio di sport integrato promosso dalla nostra Cooperativa, che ha coinvolto i ragazzi del Centro Socio Educativo “Piero Carletti” e dei servizi PAI (Progetti di Autonomia Inclusiva) in un percorso di avvicinamento alla pallavolo durato circa 5 mesi. Il laboratorio, tenuto dal coach Paolo De Persio in collaborazione con la società sportiva Volley Nepi 1967, ha rappresentato molto più di un’attività sportiva: è stato un vero e proprio percorso di inclusione sociale, costruito attraverso il movimento, il gioco e la relazione.
Un campo di pallavolo che parla di autonomia, integrazione, emozioni e conquista
La pallavolo è stata scelta non solo per il suo carattere dinamico, ma anche per la sua natura collaborativa: un gioco di squadra dove ogni componente è fondamentale, dove un passaggio non è solo un gesto tecnico, ma un atto di fiducia.
Attraverso esercizi tecnici, momenti ludici, partite e allenamenti, i nostri ragazzi hanno potuto lavorare su:
- coordinazione motoria e consapevolezza del corpo;
- capacità comunicative, anche non verbali;
- gestione delle emozioni e del confronto con l’altro;
- sviluppo dell’autonomia e dell’autostima.
Molti di loro si sono messi alla prova per la prima volta in un contesto sportivo strutturato. Qualcuno ha imparato a battere, qualcun altro ha perfezionato il palleggio, ma tutti hanno imparato una cosa fondamentale: sentirsi parte di un gruppo, senza giudizio, senza pressioni, con il sostegno degli educatori, del coach e dei compagni.

L’incontro con il coach Paolo De Persio: professionalità e cuore in campo
Fondamentale per il successo del progetto è stato l’incontro con il coach Paolo De Persio, che ha guidato il gruppo con passione, professionalità e grande sensibilità.
Non si è trattato soltanto di “insegnare la pallavolo”, ma di creare un ambiente sicuro, accogliente e stimolante, dove ciascun partecipante si è sentito valorizzato. Il coach ha saputo adattare i metodi di allenamento alle esigenze e ai tempi dei ragazzi, lavorando in sinergia con l’équipe educativa della GEA.
Emozioni condivise: quando lo sport è davvero per tutti
Le immagini della giornata conclusiva parlano da sole: sorrisi sinceri, abbracci spontanei, mani alzate per un’ultima schiacciata come a dire “ce l’abbiamo fatta!”. In questi gesti c’era tutto il valore di un’esperienza vissuta fino in fondo: la leggerezza del gioco, la fatica superata, l’orgoglio per un obiettivo raggiunto.

Qualcuno dei nostri ragazzi ha portato a casa qualcosa di prezioso: una nuova abilità, un ricordo da custodire, una maggiore fiducia in sé e negli altri. Qualcuno ha superato la timidezza, qualcun altro ha scoperto di saper aiutare un compagno, e c’è chi ha semplicemente imparato a dire “bravo” dopo un buon passaggio.
L’ultima partita, giocata tutti insieme, ha avuto un sapore speciale. Non contava chi vinceva o perdeva: contava esserci, sentirsi parte di una squadra, giocare con il cuore. In quell’ultima sfida amichevole c’era tutto: la strada percorsa, la gioia condivisa, il significato più profondo del progetto.

Una rete che include: il senso profondo del progetto
Il laboratorio di pallavolo rientra pienamente nella visione educativa della nostra Cooperativa, che da sempre promuove attività capaci di valorizzare le potenzialità individuali, rafforzare le autonomie delle persone con disabilità, favorire l’integrazione sociale attraverso esperienze concrete e partecipate.
Lo sport, in questo senso, è uno strumento potente e universale, capace di creare connessioni autentiche, di superare le barriere fisiche e culturali, di dare voce a chi spesso rischia di rimanere ai margini.
Progetti come questo dimostrano quanto l’inclusione sia una strada possibile, concreta e quotidiana, fatta di piccoli gesti, di presenze costanti, di sinergie tra realtà locali. E proprio la collaborazione con Volley Nepi 1967 rappresenta un esempio virtuoso di rete territoriale che funziona, dove sport e sociale si incontrano per costruire comunità più accoglienti.
Oltre il progetto, resta l’esperienza
Il laboratorio si è concluso, ma ciò che resta è un bagaglio di esperienze, relazioni e conquiste personali che continuerà ad accompagnare i nostri ragazzi anche nelle attività future. Perché quando ci si sente accolti, quando si scopre di poter “fare squadra”, ogni nuova sfida sembra un po’ più semplice da affrontare.
GEA continuerà a investire nel valore dell’inclusione attiva, costruendo percorsi educativi dove ogni persona possa esprimere il proprio potenziale e sentirsi parte di qualcosa di bello. Anche attraverso lo sport.